Le assemblee di condominio a distanza potrebbero presto diventare una realtà disciplinata dalla legge. Dopo la bocciatura dell’emendamento ad hoc inserito in sede di conversione del Dl Semplificazioni, infatti, la norma è stata riproposta ora nel Dl agosto.
Tra le proposte di modifica presentate al decreto legge n. 104/2020, in questi giorni al Senato per la conversione in legge, in realtà molte riguardano la materia condominiale.
Tra le più significative rileva la n. 63.13 (senatori D’Alfonso, Boldrini, Ferrazzi, Vattuone, Iori, Mirabelli, Ferrari e Collina) che si propone di disciplinare la tanto complicata (come si è visto durante il lockdown) partecipazione a distanza alle assemblee di condominio.
Nello specifico, l’emendamento aggiunge all’art. 66 delle disposizioni attuative del codice civile un nuovo comma 6 che consente “l’intervento all’assemblea anche mediante mezzi di telecomunicazione che garantiscano l’identificazione, la partecipazione e l’esercizio del diritto di voto, senza in ogni caso la necessità che si trovino nel medesimo luogo, ove previsti, il presidente, il segretario”.
Di tale facoltà, si legge nel testo, “deve esserne data notizia nell’avviso di convocazione. Il verbale può anche essere valido con la sola firma del segretario e dell’amministratore che successivamente dovrà inviarlo a tutti i condomini con le medesime formalità previste per la convocazione. Il rispetto della privacy deve essere dato per acquisito stante la vigenza della normativa che lo impone”.
Non resta che attendere la prosecuzione dell’iter di conversione del decreto agosto per capire se stavolta la disposizione sarà accolta