Il V Rapporto Confpofessioni sulle libere professioni, pubblicato il 26 gennaio 2021, tra gli altri dati, riporta un boom di domande al 14 aprile del 2020 da parte dei titolari di partita Iva iscritti agli Ordini, domande quasi interamente accolte.

Un indice, questo, che è specchio della crisi che sta vivendo questa particolare categoria di soggetti per cui gli aiuti hanno incontrato diversi ostacoli.

Per quanto riguarda le Casse di previdenza professionali, i dati mostrano che, ad aprile, queste hanno ricevuto 454.541 domande, su 1.387.678 iscritti complessivi, dell’indennità dei 600 euro.

La percentuale di accoglimento è elevatissima (91%).

I professionisti iscritti alle casse private, si ricorda, rientrano nella platea degli aiuti Covid individuata dall’articolo 44 del Decreto Cura Italia, il quale aveva istituto il “Fondo per il reddito di ultima istanza”, destinato all’erogazione dell’indennità a sostegno dei lavoratori autonomi e professionisti che, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica, avevano cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro Rapporto di lavoro.

Ciò significava, in particolare, che l’indennizzo veniva riconosciuto in presenza delle seguenti condizioni:

  • essere lavoratori che avessero percepito, nell’anno di imposta 2018, un reddito complessivo non superiore a 35mila euro;
  • essere lavoratori che, sempre nell’anno di imposta 2018, avessero percepito un reddito complessivo compreso tra 35mila e 50mila euro e che avessero cessato, ridotto o sospeso la loro attività autonoma o libero-professionale di almeno il 33% nel primo trimestre 2020, rispetto allo stesso reddito del primo trimestre 2019, sempre a causa della crisi pandemica.

Fra l’altro, il successivo Decreto Liquidità (D.L. 8 aprile 2020, n. 23) aveva introdotto, all’art. 34, l’ulteriore requisito essenziale dell’iscrizione alle rispettive casse privatizzate “in via esclusiva” da parte dei professionisti, suscitando non pochi problemi interpretativi.

Il citato articolo, in vigore dal 9 aprile 2020 al 18 maggio 2020, è stato però abrogato dall’articolo 78, comma 3, del Decreto Rilancio, con decorrenza dal 19 maggio 2020.

Con riferimento agli iscritti agli ordini e alle relative casse professionali, secondo il Rapporto di Confprofessioni, la categoria che ha fatto maggior ricorso alle indennità Covid è quella dei biologi, seguiti con poco distacco dagli psicologi.

Al gradino sottostante si posizionano i geometri, con avvocati, ingegneri ed architetti.

Di seguito nella tabella, sulla base dei dati offerti da Confprofessioni, il numero di domande di indennità arrivate e accolte al 14 aprile 2020 per queste specifiche categorie di soggetti.

Cassa Categoria Domande inoltrate Domande accolte N. iscritti Domande accolte/inoltrate Domande accolte/iscritti
ENPAB Biologi 9.613 7.292 15.070 75,9% 48,4%
ENPAP Psicologi 38.798 23.776 61.068 61,3% 38,9%
CIPAG Geometri 51.073 48.209 84.202 94,4% 57,3%
CF Avvocati 136.424 136.095 243.233 99,8% 56,0%
INARCASSA Ingegneri e architetti 90.344 88.914 168.851 98,4%

SI ALLEGA IL RAPPORTO

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