Verifiche dell’Agenzia delle Entrate e blocco dei benefici fiscali previsti dal Superbonus. La sentenza
L’Agenzia delle Entrate, nel rafforzare le verifiche preventive tramite l’impiego di procedure automatizzate, con appositi algoritmi volti a intercettare eventuali anomalie, ha previsto la possibilità di sospensione degli effetti delle comunicazioni di cessione del credito che presentano profili di rischio.
Considerati gli elementi di rischio emersi, l’Ufficio delle Entrate ha confermato il blocco già disposto a livello centrale, apparendo in effetti plausibile il fatto che la società costruttrice, anziché acquisire direttamente l’immobile e procedere alla sua ristrutturazione (circostanza che non avrebbe consentito la fruizione del c.d. superbonus), avesse ideato le operazioni descritte con il solo fine di fruire dell’agevolazione.
Infatti, cedendo i contratti preliminari, intestando contestualmente le unità immobiliari a tre propri congiunti (moglie, madre e suocera) e creando, quindi, i presupposti del condominio, è stato possibile accedere al beneficio in questione e dunque avere accesso al meccanismo di cessione del credito, aggirando i divieti previsti dalla legge agevolativa.
Nelle proprie motivazioni la Corte tributaria di Trieste ha spiegato come il caso rappresenti un chiaro esempio di elusione fiscale per abuso del diritto, aggiungendo che configurano abuso del diritto tutte quelle operazioni prive di sostanza economica che, pur nel rispetto formale delle norme, realizzano vantaggi fiscali indebiti.