Sulla Gazzetta Ufficiale n. 77 del 31 marzo 2023 è stato pubblicato il decreto legislativo n. 36/2023 recante “Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici”. L’approvazione della riforma si inserisce nell’attuazione di impegni assunti dal Governo con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e risponde all’obiettivo, in primis, come dichiarato nella Relazione Illustrativa di accompagnamento del provvedimento, di semplificazione e rimozione del goldplating.
Il nuovo Codice è entrato in vigore il 1° aprile 2023, ma le sue disposizioni trovano applicazione a decorrere dal 1° luglio 2023.
È inoltre previsto un complesso periodo transitorio, fino al 31 dicembre 2023, che dispone l’estensione della vigenza di alcune disposizioni del d. lgs 50/2016 e dei decreti semplificazioni (dl 76/2020) e semplificazioni bis (dl 77/2021).
L’Anci ha predisposto un Quaderno che vuole offrire un primo, puntuale, strumento di lavoro utile ad orientarsi sulle novità più importanti della riforma, oltre a fornire i consueti schemi di atti e modelli operativi per la costituzione di Centrali Uniche di Committenza all’interno di Unioni di Comuni già costituite e non, affidamenti diretti di lavori pubblici, servizi e forniture.
Il testo viene organizzato nei seguenti capitoli di approfondimento:
1.I principi del nuovo codice degli appalti;
2. Il ruolo del RUP (Responsabile Unico del Progetto)
3. La programmazione
4. La progettazione
5. Il bando di gara e i requisiti per la partecipazione
6. L’affidamento dei contratti di importo inferiore alle soglie europee
7. La qualificazione delle stazioni appaltanti
8. I criteri di aggiudicazione e le offerte anomale
9. Il PPP Partenariato Pubblico Privato e i contratti di concessione
10. L’affidamento dei servizi sociali
11. Il periodo transitorio
12. L’imposta di bollo