Sono state pubblicate le linee guida per la gestione dei materiali di riporto nei siti oggetto di procedimento di bonifica; le Linee Guida propongono un percorso metodologico per l’identificazione e la gestione dei materiali di riporto nell’ambito dei procedimenti di bonifica e si applicano unicamente nell’ambito di procedimenti di cui alla Parte Quarta, Titolo V del D.L.gs. 152/06; detti criteri non risultano applicabili nell’ambito dei procedimenti di cui al D.P.R. 120/2017. La valutazione della matrice materiale di riporto nell’ambito dei procedimenti di cui alla Parte Quarta, Titolo V del D.Lgs 152/06, quindi, è operata con criteri diversi rispetto alla gestione delle terre e rocce da scavo, per i quali il riferimento normativo elettivo è il D.P.R. 120/2017.

Il documento definisce una procedura di riferimento che consta in 3 fasi principali, dettagliando anche le relative verifiche e adempimenti in funzione delle diverse risultanze:

  • Fase 1. Identificazione della matrice:  al fine della classificazione come “materiale di riporto” (art. 3 del D.L. 2/2012), come “suolo/ sottosuolo” o come “rifiuto”
  • Fase 2. Campionamento e caratterizzazione della matrice materiale di riporto:  analisi degli analiti di cui alla tabella 1 Allegato 5 al titolo V, Parte IV del D.Lgs. 152/06 (CSC) e del test di cessione (art. 3, c. 2 del D.L. 2/2012)
  • Fase 3. Valutazione dei risultati, sia in termini del confronto con le CSC (Tabella 1 Allegato 5), sia della mobilità dei contaminanti presenti

Importanti le indicazioni sia in termini di modalità di costituzione del campione (la grande eterogeneità della distribuzione di tali materiali determina una oggettiva difficoltà nel campionamento), sia nell’ambito dei conseguenti scenari di azione (sviluppo di analisi del rischio e considerazioni sul percorso di lisciviazione, inibizione di percorsi e relative possibili attività di risanamento).

Si allegano le Linee Guida

Linee guida