La recente audizione di ANCE presso la Commissione Ambiente della Camera ha messo in luce la necessità di una legislazione chiara e aggiornata nel settore dell’edilizia e della rigenerazione urbana in Italia. La proposta di legge DDL 1987/C, che si occupa di piani particolareggiati e di lottizzazione convenzionata, oltre agli interventi di ristrutturazione edilizia legati alla rigenerazione urbana, è stata accolta favorevolmente dall’ANCE come un passo avanti verso la risoluzione dell’incertezza normativa che attanaglia il settore.

L’Associazione, sostiene che il DDL fornisca una base per interpretazioni univoche delle regole, contrastando le letture divergenti che hanno finora rallentato le politiche di rigenerazione urbana e impattato negativamente su imprese, professionisti e famiglie. La proposta di legge si concentra in particolare sul regime transitorio, assicurando la continuità degli interventi edilizi fino all’entrata in vigore del nuovo quadro normativo, e prestando attenzione a evitare lacune applicative. Questo approccio è visto come una soluzione a breve termine, ma necessaria per stabilizzare il settore e fornire certezze alle parti interessate. Tuttavia, ANCE suggerisce anche alcuni miglioramenti al testo, come una maggiore chiarezza nella formulazione di alcune disposizioni e una revisione complessiva del quadro normativo, considerato complesso e obsoleto.

Le proposte sul disegno di legge

  • riformulare il comma 6 dell’art. 1, volto a salvaguardare il regime amministrativo degli interventi di ristrutturazione edilizia (Scia e Scia alternativa al Permesso di costruire);
  • rivedere i casi da qualificare come ristrutturazione edilizia in rapporto alla sola demolizione e ricostruzione (unica tipologia di intervento oggetto nuovamente di interpretazioni divergenti) e non tutta la disciplina della categoria di ristrutturazione edilizia (commi 1 e 4);
  • tutelare tra gli interventi non preceduti dall’approvazione di un piano attuativo anche tutti quegli interventi che rispondono alle previsioni dei piani urbanistici comunali o comunque sono conformi a convenzioni urbanistiche o atti d’obbligo con i quali sono stati definiti i relativi adempimenti a carico dell’operatore (comma 3);
  • ampliare l’ambito di intervento salvaguardando non solo gli interventi realizzati o assentiti ma anche tutte quelle situazioni per le quali il procedimento amministrativo risulti avviato e in una fase avanzata di istruttoria (commi 2 e 4).

Per ANCE, il DDL rappresenta il punto di partenza per superare le attuali normative anacronistiche (che hanno compiuto più di 80 anni con la Legge n. 1150/42 e più di 50 anni con il DM n. 1444/68) e che non sono più sostenibili in quanto non rispondenti alle esigenze che le stesse politiche europee stanno delineando.

Si allega la proposta di Legge e il dossier dell’ANCE

PROPOSTA leg.19.pdl.camera.1987.19PDL0102210

audizione-ance-ddl-ac-1987