L’indagine conoscitiva della Commissione Ambiente della Camera dei deputati ha valutato l’impatto ambientale degli incentivi fiscali in edilizia, con particolare attenzione al superbonus. L’obiettivo era verificare l’efficacia delle agevolazioni nel miglioramento dell’efficienza energetica, nella riduzione delle emissioni di CO₂ e nella sicurezza sismica. Il documento esamina il quadro normativo, le detrazioni fiscali (come ecobonus e sismabonus), e l’effetto degli incentivi sui costi dei materiali. Le audizioni hanno coinvolto esperti e associazioni, che hanno evidenziato vantaggi e criticità, tra cui la necessità di una maggiore stabilità normativa e di strumenti più mirati per il risparmio energetico.

Il documento tratta un’indagine conoscitiva sull’impatto ambientale degli incentivi fiscali in edilizia, con particolare attenzione al Superbonus 110% e ad altre agevolazioni (Ecobonus, Sismabonus).

I temi principali affrontati sono:

  1. Quadro normativo:
    • Evoluzione delle detrazioni fiscali per l’edilizia, dalla loro introduzione fino alle ultime modifiche della legge di bilancio 2025.
    • Obiettivi delle agevolazioni: miglioramento dell’efficienza energetica, riduzione delle emissioni di gas serra, messa in sicurezza sismica.
  2. Effetti degli incentivi:
    • Miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici in Italia.
    • Riduzione del consumo di energia da fonti fossili e delle emissioni di CO₂.
    • Aumento della domanda e del prezzo dei materiali edilizi.
  3. Audizioni di esperti e associazioni di settore:
    • Opinioni contrastanti sugli incentivi: alcuni li ritengono fondamentali per la transizione ecologica, altri segnalano problemi di sostenibilità economica.
    • Necessità di rendere più strutturali e programmabili gli incentivi per evitare distorsioni nel mercato edilizio.
  4. Considerazioni conclusive:
    • Necessità di bilanciare incentivi, semplificazione burocratica e controllo della spesa pubblica.
    • Prospettive future sulla riqualificazione energetica e sulla sicurezza sismica del patrimonio edilizio nazionale.

Gli incentivi edilizi, in particolare il Superbonus 110%, Ecobonus e Sismabonus, hanno contribuito positivamente a diversi aspetti, ma con alcune criticità.

Contributi positivi:

Miglioramento dell’efficienza energetica: gli interventi incentivati hanno ridotto il consumo energetico degli edifici, in particolare quelli più vecchi e meno efficienti.
Riduzione delle emissioni di CO₂: grazie alla diffusione di impianti più efficienti e all’uso di energie rinnovabili (es. fotovoltaico, pompe di calore), si è registrata una riduzione delle emissioni.
Messa in sicurezza sismica: il Sismabonus ha permesso di rafforzare la sicurezza di molti edifici in zone a rischio terremoto.
Stimolo all’economia: il settore edilizio ha avuto una forte crescita, creando occupazione e aumentando la domanda di materiali e servizi.

Criticità riscontrate:

Aumento dei costi dei materiali: la forte domanda ha fatto salire i prezzi, causando difficoltà economiche per chi voleva ristrutturare senza incentivi.
Sostenibilità finanziaria: il Superbonus ha avuto un impatto elevato sul debito pubblico, portando il governo a ridurre progressivamente le agevolazioni.
Eccessiva burocrazia: le procedure complesse e le continue modifiche normative hanno reso difficile l’accesso agli incentivi per cittadini e imprese.
Disparità nell’accesso: i benefici sono stati maggiormente sfruttati da chi aveva già risorse economiche, mentre le fasce più deboli hanno incontrato più difficoltà.

Conclusione:

Gli incentivi hanno avuto un impatto positivo sull’ambiente e sull’economia, ma con problemi di gestione e sostenibilità finanziaria. Per il futuro, il documento suggerisce di mantenere gli incentivi, ma in modo più equilibrato e mirato, con una programmazione più stabile e meno impatti negativi sul bilancio statale.

Si allega il documento

Indagine Commissione Ambiente