Abolita la Tasi, dal 1° gennaio 2020 al via la nuova Imu. Rimangono invariati presupposti e scadenze, sale l’aliquota
Il 1° gennaio 2020 ha segnato l’addio alla Tasi, la tassa sui servizi indivisibili che faceva parte dell’IUC (con Imu e Tari) e il “benvenuto” alla nuova Imu.
Il tributo, frutto delle novità della manovra di bilancio 2020, rimane immutato nei presupposti e nelle scadenze, ma vede una lievitazione dell’aliquota al fine di compensare l’eliminazione della Tasi.
Vediamo nello specifico cosa cambia:
Addio Tasi
Come dispone il comma 738 della legge di bilancio n. 160/2019 dal 1° gennaio 2020, la Tasi, componente della Iuc insieme a Imu e Tari, sparisce dall’ordinamento.
La tassa, si ricorda, si riferiva ai servizi indivisibili ed era applicata all’utilizzatore e possessore dell’immobile, fatta eccezione per le abitazioni principali.
La nuova IMU
La nuova IMU sarà applicata ai proprietari e titolari di diritti reali su beni immobili, fatta eccezione per la prima casa (salvo che la stessa non appartenga agli immobili di lusso).
A differenza della TASI, che veniva pagata in parte dai conduttori, la nuova Imu graverà esclusivamente sui proprietari.
Le novità fiscali riguardano tutto il territorio nazionale, fuorchè il Friuli Venezia Giulia e le province autonome di Trento e Bolzano che possono applicare regole proprie, grazie alla libertà impositiva prevista dai loro statuti.
Le aliquote
Per compensare l’abolizione della Tasi, l’aliquota della nuova Imu sarà più alta. Quella base, sale infatti all’8,6 per mille e viene data ai comuni la possibilità di elevarla di ulteriori due punti (fino al 10,6 per mille), ovvero di ridurla o azzerarla.
Le scadenze
Immutate le scadenze di pagamento della nuova Imu che rimangono quelle del 16 giugno, per il versamento dell’acconto, e del 16 dicembre per la rata a saldo.
Per quanto concerne, le modalità di pagamento, infine, il versamento potrà essere effettuato tramite bollettino postale, piattaforma PagoPa e modello F24.