La pandemia mondiale del Covid-19 ha messo in ginocchio l’intero Pianeta.
Secondo i dati della Commissione Ue, questa nuova strage del Covid-19 ha scaraventato l’Europa nella peggiore recessione della sua storia: Pil rattrappito del 7,4% nel 2020, mentre le locomotive mondiali, americane e cinesi, rallentano. In Italia è previsto il crollo del 9,5% e il debito pubblico al 159%.
Dati molto preoccupanti, che durante la vita socioeconomica esagitata ci avrebbero sicuramente fatto tremare, ma dopo la stasi totale e i tanti morti, ci trovano completamente mutati nell’intimo, ben consci che “chi crede ancora possibile la crescita infinita in un mondo finito, o è un pazzo o è un economista”, come – ha affermato Kennet Building, uno dei padri della teoria generale dei sistemi. Siamo tutti coscienti, che la corsa intrapresa dalle economie del mondo globalizzato, ci hanno schiantato contro un muro. Eravamo a bordo di un bolide senza pilota, privo di retromarcia e senza freni, diretto ad infrangersi contro i limiti del Pianeta. Infiniti erano stati i richiami: inquinamento, surriscaldamento globale, mancanza di risorse fossili, estinzione di tante specie viventi…eppure lo stato anestetizzato nel quale ci trovavamo ci ha impedito di cogliere la gravità di ciò che stava realmente accadendo. Ed i nodi velenosi sono arrivati improvvisamente al pettine, ricordandoci l’importanza della vita e della salute.
Dopo i primi momenti di smarrimento, ci siamo esercitati a vivere il lockdown ed educati ad uno stile di vita che ha il profumo di una nuova realtà, dalle misure più umane, in contrapposizione all’impoverimento generato dalla megamacchina produttiva e dei consumi. Oggi abbiamo voglia di ripartire, non ci fanno paura le regole da rispettare e la precarietà del sistema economico, siamo fieri ed orgogliosi di riprendere ad operare e creare nuovamente, mantenendo però lo stato di “rinascita”, conquistato in tempo di pandemia.
Non siamo più gli stessi e non vogliamo più esserlo!
In molti stiamo pensando ad una casa nuova, il distanziamento sociale, si sta tramutando in un distanziamento dalla città, infatti, le misure di contenimento messe in atto per l’emergenza epidemiologica da COVID-19, hanno fatto percepire la casa in modo diverso, non più un dormitorio, ma un luogo sicuro, salubre, confortevole, di sviluppo e crescita personale, dove lavorare e passare piacevolmente un tempo di qualità. Sono emerse nuove esigenze, comprese quelle legate agli spazi interni ed esterni. C’è una determinata volontà a rimettersi in gioco, in una dimora più spaziosa e comoda, adatta a svolgere il lavoro da casa, luminosa, ben areata e ventilata, con materiali di qualità, non tossici per la salute, con un giardino privato. Viene riconsiderato il concetto dell’abitare, che reintegra i tre spazi del vivere quotidiano dell’uomo: il luogo dove si abita, quello dove si lavora e quello dove si svolge il tempo libero, che l’Illuminismo e la Rivoluzione Industriale hanno scisso. Si riuniranno le tre funzioni, in una sorta di Nuovo Umanesimo. Queste scelte sono facilitate dal calo dei prezzi e dai tassi dei mutui favorevolissimi, con riflessi importanti anche nella riqualificazione degli alloggi, grazie ai bonus e superbonus, che sicuramente sono cavillosi, pretendono prestazioni professionali responsabili e qualificate, per riqualificare un patrimonio edilizio obsoleto e insalubre, ma non per questo meno stimolanti. Saremo chiamati ad un nuovo piano dell’edilizia sociale che permetta di avere anche un piano abitativo che sia luogo di incontro in condominio per tutti gli occupanti. Un luogo fisico dove ci si possa incontrare per lavorare, per trascorrere il tempo, per fare smart-learning, dove si possono aiutare gli anziani ad imparare i rudimenti della tecnologia e far giocare i bambini. Chiaro che non si può rinunciare all’aspetto pubblico per avere solo quello privato: le due realtà saranno reintegrate sui presupposti del confort e della sicurezza.
E poi bisogna ripensare gli ospedali e le scuole a partire dal ricircolo dell’aria, la ventilazione ed i sistemi di aria condizionata, da sempre responsabili di veicolare virus e batteri e che sono causa di tante malattie. In Giappone e Corea stanno già facendo passi in tal senso, in piccola parte anche negli Stati Uniti e in Germania: in Italia i lavori per far fronte alle criticità riscontrate negli ambienti confinati anche prima della fase pandemica non sono più differibili. Sarà il settore delle costruzioni, come accaduto dopo le due guerre mondiali, ad avere un valore strategico per l’Italia e la riqualificazione del patrimonio edilizio rappresenta una formidabile opportunità per innescare un circolo virtuoso in cui all’occupazione e la crescita economica si collegano la salubrità degli edifici, il comfort abitativo, sicurezza, risparmi in bolletta, incremento del valore delle proprietà immobiliari e benefici ambientali.
Un immobile a uso commerciale privo di agibilità non preclude la possibilità di vendere l