Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha inviato a Bruxelles la proposta di dl che incentiva le CER. La proposta di decreto dovrà attendere il via libera della Commissione Ue per l’entrata in vigore.

E’ stato firmato e inviato all’Unione Europea il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sulle Comunità Energetiche. Per la sua entrata in vigore bisognerà attendere la risposta della European Commission.

Il decreto si snoda in due direzioni: un incentivo in tariffa e un contributo a fondo perduto.  I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, quali ad esempio il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse.

I beneficiari della misura Pnrr sono le comunità energetiche rinnovabili e i sistemi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili ubicati nei Comuni con meno di 5mila abitanti.

Gli impianti ammessi a questi contributi devono entrare in esercizio entro 18 mesi dalla data di presentazione della richiesta e comunque non oltre il 30 giugno 2026. L’accesso ai fondi avviene, come per le tariffe incentivanti, presentando domanda a sportello esclusivamente tramite il sito del Gse (www.gse.it).

Il Gse aprirà lo sportello per la presentazione delle richieste entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto. Il termine ultimo per la presentazione delle richieste è fissato al 31 marzo 2025, a meno di un preventivo esaurimento delle risorse disponibili.

Il Gse eroga il beneficio fino al 90% del contributo massimo accordato, suddividendolo in più quote, in relazione allo stato di avanzamento dei lavori, sulla base delle spese effettivamente sostenute e documentate. La prima quota è erogata al completamento del 30% dei lavori. La quota a saldo, pari al 10% del contributo totale, è erogata sulla base della presentazione al Gse della richiesta di rimborso finale, che attesti la conclusione dei progetti agevolati, nonché il raggiungimento dei target per la quota parte di competenza.

Quali sono le spese ammissibili?

Sono ammesse le seguenti spese:

1) realizzazione di impianti a fonti rinnovabili (es. componenti, inverter, strutture per il montaggio, componentistica elettrica);

2) fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo;

3) acquisto e installazione di macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio;

4) opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento;

5) connessione alla rete elettrica nazionale;

6) studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari, incluse le spese necessarie alla costituzione delle configurazioni;

7) progettazioni, indagini geologiche e geotecniche il cui onere è a carico del progettista per la definizione progettuale dell’opera;

8) direzioni lavori e sicurezza;

9) collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, di consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo essenziali all’attuazione del progetto.

SI ALLEGA:

Bozza del decreto

Documento esplicativo del Ministero dell’Ambiente

BOZZA_schemadm_comunita_energetiche_2_2023

COMUNITA_ENERGETICHE